Approfondimenti
Ogni anno, un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo viene sprecato. Ciò equivale a 1,3 miliardi di tonnellate secondo i dati della United Nations Food and Agricultural Association, con la previsione di 2,1 miliardi di tonnellate di cibo che sarà gettato via nel 2030. I dati sono allarmanti ma la riduzione dello spreco alimentare è alla portata di tutti ed ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare la situazione nella sua routine.
Da sempre la popolazione italiana si divide tra chi ama fare la spesa al supermercato e chi deve farla per necessità ma ne farebbe volentieri a meno.
Dallo scorso marzo invece pare che uscire a comprare beni di prima necessità sia una salvezza per prendere aria e distrarsi, viste le limitazioni a cui siamo tutti obbligati.
Partiamo dunque da casa armati di mascherina, disinfettante per le mani e, talvolta, guanti monouso. Stiamo attenti alla distanza interpersonale, rispettiamo tutte le regole imposte dal punto vendita. Ma ci siamo mai domandati quanti batteri si annidano nelle maniglie dei carrelli o dei cestini, passati ripetutamente di mano in mano?
Ebbene sì, ci siamo di nuovo. Ci viene chiesto ancora di isolarci da una socialità ritrovata da pochissimo tempo. Adesso però ci sentiamo preparati, sappiamo come lavorare da remoto, come intrattenerci con parenti ed amici a distanza, come usare la tecnologia a nostro servizio. E non è solo una sensazione personale. Una delle tante ricerche che si sono svolte sul tema rileva che il 79% degli italiani oggi non può fare a meno della tecnologia nella propria vita quotidiana. Social networks (82%), chat con gli amici (75%) e navigazione in rete (68%), sono le principali attività svolte ogni giorno. È quanto emerge dal Trend Radar di Samsung, che ha condotto recentemente uno studio su duemila persone tra i 20 e i 50 anni.
La ricerca di materiali potenzialmente asettici da impiegare non solo in ambito sanitario, ma anche in ambito domestico, spinge da diversi anni la ricerca verso lo sviluppo di trattamenti che conferiscono proprietà̀ antimicrobiche a diversi materiali, quali plastiche, tessuti, vernici, fibre. Questa tendenza ha subìto un’impennata come conseguenza dell’emergenza Covid-19.
Come si sta comportando il mercato degli articoli promozionali in questo ambito?